La storia 1a puntata

Le stecche Nuclear hanno radici lontane, già nei primi anni ottanta, quando i tavoli da biliardo avevano ancora le buche, Marco Lombardo, unendo la sua passione per il biliardo e per i materiali compositi, realizzò in assoluto le prime stecche e puntali in carbonio con risultati davvero eccellenti. Ma nonostante ciò il progetto di produrre e commercializzare le nuove stecche in materiali compositi venne abbandonato e Marco Lombardo dopo essersi laureato in fisica nucleare intraprese strade diverse che lo portarono alla progettazione di apparecchiature per satelliti e per velivoli militari e a dirigerne la produzione disinteressandosi completamente del biliardo.

Il destino ha voluto che Marco avesse una casa di villeggiatura in quel di Ispra (VA) e quindi per anni passasse spesso davanti alla Sala Biliardi Massé a Sesto Calende; nel 2013 decide per la prima volta di soddisfare la sua curiosità e di fermarsi e di visitare il club.
Entrando al Massé l’occhio di Marco cade inevitabilmente su una rastrelliera di stecche nuove ed usate e la passione per lo studio dei materiali riprende subito il sopravvento.
Le domande che inevitabilmente Marco si pone sono “…a che punto sono arrivate le stecche?, quale è il livello qualitativo dei materiali? Fino a dove sono riusciti a migliorare?”.
L’unico modo di scoprirlo fu quindi di comprarne qualcuna e di provarle, e così nacque il primo contatto con Paolo Marcolin.
Iniziano a chiacchierare e a parlare di stecche, Marco raccontò la sua storia e Paolo disse che lui, qualora avesse avuto l’intenzione di fare qualche prototipo, lo avrebbe provato e testato molto volentieri.
Credo che in quei momenti siano nati la stima, il rispetto e l’amicizia che da quel momento caratterizzano il loro rapporto e che contribuiscono al continuo miglioramento degli attrezzi che vengono prodotti e personalizzati per ciascun giocatore, sia in termini di immagine, sia in termini di caratteristiche strutturali, distribuzione dei pesi e bilanciatura.